Studi e Ricerche

Poesia, letteratura e poesia per musica a Como nel '600


Nel 1560 circa, il Protonotario Apostolico Giambattista Passalacqua, appartenente ad una nobile famiglia comasca, istituiva l’Accademia del Larii. Sommarie notizie vengono date da Quintilio Lucino Passalacqua1 , nipote del fondatore: si radunavano personaggi appartenenti alle maggiori famiglie comasche occupandosi in “canti, orazioni, poemi, imprese, letture di teologia sacra e simili altri virtuosi trattenimenti”. In questo primo periodo (il Passalacqua mori’ nel 1583) illustri accademici furono: Alessandro Giovio, figlio di Benedetto, il Cav. Luigi Raimondi, Benedetto Volpi e Francesco Porta. Successivamente l’attivita’ musicale acquistò maggiore importanza nelle attività dell’Accademia. Testimonianze preziose sono ricavabili dalla prefazione del “Primo Libro delle Canzoni” di Paolo Bottaccio2:
[…]con la quale m’hanno dato occasione di comporle, ammettendomi nelle loro nobili raunanze, ove con dotti plettri, & soauissime voci, & in altra guisa ancora sogliono virtuosamente passar l’hore noiose. […]3
Come tradizione il titolo delle canzoni è già di per se una dedica alle famiglie4 degli appartenenti all’Accademia, possiamo rilevare quindi che la quasi totalità delle famiglie nobili e/o maggiorenti della città di Como sono elencate nell’indice dell’opera5.

Come accadeva sovente, accompagnano la prefazione due composizioni poetiche dedicate all’autore:
MADRIGALE / D’Incerto All’Autore

De la tua dotta mano
  Il dolce suon tanta dolcezza spira
Che al clavicordo Tuo s’agguaglia invano
D’Anfione la lira;
Ed il tuo nobil canto
Ad Orfeo toglie il vanto:
Si che ne spiega la tua fama il volo
Paolo da l’un’in sin all’altro Polo.


MADRIGALE / D’Incerto All’Autore

Spirano pur dolcezza
  Non mai di spirto vote
Queste Paol da te formate note,
Tu l’avvisasti? Fora
Dunque stupor, se tai non fosser, quando
Tal’arte hai tu, che rider fai chi plora
E mandi il riso in bando
Tu freni al Lario i venti, e increspi il manto,
Se pieghi al suon la man, la lingua al canto.

Altra opera di Paolo Bottaccio dedicata agli accademici Larii è una sua pubblicazione del 16096; nella dedica si legge:
Ded. Ai signori Academici Larii di Como: “Havendo le SS.VV. Illustrissime mostrato di gustar tanto le mie Canzoni da suonare; vengo hora à presentar loro queste mie compositioni da gustarsi e col suono e con le voci ancora; et tanto più volentieri a ciò mi muovo quando che da un mio Signore della loro Accademia mi furono dati i SOSPIRI (rime del Signor Marino Poeta celebre) con ordine ch’io dovesse metterli in Musica… non solo i SOSPIRI, ma alcun’altri Madrigali insieme… Como, 10 VI 1609”

Dall’indice si ricava poi, il nome di specifici dedicatari : Il Duca d’Alvito7 e Honorio Gallio8, inoltre tre madrigali9 sono dedicati alle nozze tra il Conte Francesco Cicogna e Hortensia Gallia. La famiglia Gallio era senza dubbio la più importante tra gli appartenenti alla Accademia, Tolomeo Gallio, allievo di Benedetto Giovio, fu inviato a Roma dove fu affidato a Paolo Giovio: Consacrato sacerdote, entrò al seguito del Cardinale Trivulzio, alla sua morte, per un breve periodo, col Cardinale Gaddi, poi col Cardinale Gian Angelo Medici. Amico di S. Carlo Borromeo, col quale ebbe notevoli contatti (rimangono 182 lettere10 a testimonianza della continuità di rapporti) e fu persino suo ospite nel suo palazzo di Como. Nel 1559 all’elezione di Gian Angelo Medici al Soglio Pontificio, col nome di Pio IV, divenne suo “Segretario delle lettere e dei brevi”. Nel 1565, dopo essere stato nominato Vescovo di Martirana in Calabria (1560), e Arcivescovo di Siponto e Manfredonia (1562), fu creato Cardinale. Sotto Gregorio XIII fu nominato Segretario di Stato. Tutta l’attività svolta lontano da Como non gli impedì di occuparsi dei suoi interessi a Como, nel 1583 iniziò infatti, la costruzione di un “sontuoso palazzo” in Gravedona (alto Lario) terminato nel 158611, ora sede della Comunità Montana Alto Lario. Al servizio del nipote prediletto, che portava il suo stesso nome, anche se non in una forma esclusiva12, fu il musicista Orazio Scaletta, che nel 1604 gli dedicò un Libro di Madrigali13. Anche la prima edizione della sua opera teorica “Scala di Musica”14 essendo stata edita a Como, potrebbe aver visto un interessamento dei Gallio. Anche la Cappella Musicale del Duomo di Como, venne istituita grazie ad un lascito dello stesso Cardinale15, che avendo tra l’altro fatto costruire nel 1583 un Collegio per l’istruzione dei giovani poveri, affidato ai Padri della Congregazione Somasca, volle inoltre che i giovani del collegio partecipassero in Cattedrale alle funzioni in appoggio ai cantori del Duomo16. Non a caso la prima delle canzoni del Bottaccio è “La Gallia”. Abbiamo solo poche notizie sulle presunte attività musicali di alcuni membri dell’Accademia: una pubblicazione oggi purtroppo persa di Livio Rezzano17, il manoscritto che raccoglie composizioni per liuto di vari autori, per altro quasi mai citati, compilato ad uso di Pietro Paolo Raimondi18, decurione di Como, morto nel 1647 e nipote del Vescovo Ulpiano Volpi.

Altra testimonianza dell’esistenza un’attività poetico-letteraria in Como sono le poesie per musica. Come esempio trascriviamo una Poesia del M.to Re.mo Pre. Barelli Gesuita et musica del sig.r Francesco Rusca Maestro di Capella del Duomo di Como19 destinata al periodo pasquale.

Spalancatevi o cieli
il Rege della Gloria a noi ritorna
Aprite ormai le porte del vostro eterno fato
Iddio vinto il peccato
Trionfa dalla morte

Gioite mortali
Ogn’alma festeggi
Co’ spirti immortali
Ogn’uomo gareggi

Applauda ogni cuore
À Dio Vincitore

E’ vinta la sorte
del duro destino
È morta la morte
col sangue divino

Applauda ogni cuore
a Dio vincitore

recitativo:
Qual pompa di trionfo
di soggiogato inferno
passa dall’aria
al Campidoglio eterno

Che bell’arco di Pace
in una nube il divin dipinge
mentre la sua vittoria
la fa trono di gloria

Ecco il ciel che s’apre e giubila
Per accorre il nuovo sol
Lieta par l’aria gia nubila
della notte lungi il duol

Non v’è pianto
Non v’è noia
tutto è canto
tutto è gioia

Sfida il ciel la terra a ridere
mentre Dio ritorna in ciel
Chi non sa l’ombre deridere
mostra ben l’alma di gel

Almo Dio brillanti e belle
tutte ridono le stelle

Spalancate ha la terra
le sue funeste tombe,
e manda rediviva al ciel ridente
tutta la morta gente

Manda d’averno il soggiogato regno
Al trionfante Dio, corteggio degno

Miri pure se può il vostr’occhio
Il trionfo luminoso
Per donar vittorioso
Nostre tenebre mortali

Questo sole solo vuole
Una mula per cocchio

Una nube ch’ ha il sole in seno
mandarà sol pioggia d’oro
Che diluvio che tesoro
aspettare può la terra

Balenando, trionfando
vola al ciel nembo sereno

Aspettate o mortali da questa nube
che ha nel grembo Dio
fulmini al vostro cuore
ma fulmini d’amore


Non sono molti i testi musicati da Francesco Rusca che recano il nome dell’autore. Un altro raro esempio è Patir che cessa:20
A temporale patire con la Vergine addolorata/ succede eterno gioire/ Cantata spirituale à Basso solo/ et Istrumenti./ Poesia dell’Ill.mo Canonico, e Dottore/ Fran.co Maria Peri./ e musica di Fran.co Rusca
Dal punti di vista storico-letterario si può ricordare che Francesco Ballarini pubblicava nel 1619 Croniche della Città di Como e Luigi Tatti che scrisse Annali Sacri di Como,il cui primo volume fu pubblicato nel 1663.
Girolamo Borsieri, poligrafo, è considerato una indispensabile fonte per chi si occupi della pittura del cinque/seicento, interessantissima anche la sua descrizione di personaggi milanesi21 e notevolianche notizie riguardanti la musica e il gusto musicale comasco-milanese della sua epoca.
Gianbattista Baiacca scrisse una biografia di Nicolò Rusca (oggi in via di beatificazione) arciprete di Sondrio e nel 1625 Vita del Cav. Marini.
Non bisogna poi dimenticare che nella seconda metà del sec. XVII il giureconsulto Francesco Benzi, istituiva con un suo lascito la prima Biblioteca comasca presso il Collegio dei Nobili Giureconsulti, il cui funzionamento lo si fa iniziare dal 1663 e
Il cui materiale , costituisce ancor oggi buona parte del materiale antico della nostra Biblioteca Comunale22.
Di Luigi Rusca conservati presso la Biblioteca Comunale di Como: Il Lario Rime […] edita in Como nel 1626 da Gio Angelo Turato succ. del q. Jeronimo Frova e Il Pastore infido Favola Boschereccia Como 1622 Baldassar Arcione e in Pavia per i tipi di Gio Battista Rossi sempre nel 1622.
Bernardo Sandrinelli pubblicava nel 1686 Composizioni poetiche in lode della ill.ma Sig.ra Quintilia Maria Beatrice Rezzonico monaca nel Convento di S. Cecilia.
Nel 1666 nasceva a Gravedona Giuseppe Maria Stampa che divenne padre Somasco e successivamente insegnò “belle lettere e rettorica” a: Vigevano, Pavia e Roma interessandosi però, anche, di antichità, storia e matematica a lui si deve pure la riscoperta e il parziale rifacimento del Poema dell’Innominato Comasco e la pubblicazione della terza deca degli annali sacri del Tatti.
Il fratello Antonio Maria (morto nel 1734) personaggio “inquieto e Rivoltoso” venne imprigionato nel forte di Fuentes e dal carcere scrisse alcune poesie, tra cui alcune in dialetto, il cui manoscritto venne pubblicato da G.B. Bolza23.

Oscar Tajetti


1QUINTINO LUCINO PASSALACQUA. Quattro lettere istoriche, Como, Baldassarre Arcione, 1630 - Torna su

2PAOLO BOTTACCIO, IL Primo Libro delle Canzoni da suonare A Quattro e Otto voci. Venezia, Angelo Gardano, 1609 - Torna su

3L’opera è giunta a noi solo nelle parti di Canto Tenore e Basso, conservate solo nella Biblioteca dell’Università di Upsala (Svezia), è stato però possibile recuperarne la maggior parte dei brani grazie alla intavolatura di Pelplin ristampata con trascrizione in notazione moderna in: Antiquitates
Musicae in Polonia vol. VIII
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4Cfr. CLAUDIO SARTORI, Une pratique des musiciens lombards (1582-1639) l’omage des chansons
instrumentels aux familles d’une Ville
in: La musique instrumentale de la Renaissance, Parigi, 1955 - Torna su

5La Gallia, La Corte, L’Honorata, La Magnacavalla, La Pandorina,La Bottaccia, La Castigliona, La Carli, La Raimonda, La Sessa, La Turcona, La Lucina, La Carcana, La Laureata, L’Albrisia, L’Olgiata, L’Argolica, La Giovia, La Rezzana, l’Archinta, La Pallavicina. - Torna su

6PAOLO BOTTACCIO I Sospiri con altri, Madrigali a cinque, et otto voci. Di Paolo Bottaccio novamente composti, et dati in luce. Libro Primo. In Venetia. Appresso Angelo Gardane, et fratelli. 1609 - Torna su

7Titolo di cui fu insignito dal Re di Spagna, il conte Tolomeo Gallio, omonimo nipote del Cardinale, si tratta del madrigale Giusto è, signor, che l’almo vostro Zio. - Torna su

8Il madrigale Quasi figlio del sole o colui che di cera inpennò l’ali. - Torna su

9Nel Lario suol, tra vaghi fior vezzosa.
Spargan le vaghe ninfe e i dolci amori.
Desta Zeffiro al canto del Lario laco i più famosi cigni
. - Torna su

10Pubblicate in: Periodico Storico Comese, Como, 1889 - Torna su

11M.B.ZECCHINELLI-L.M.BELLONI, Palazzo Gallio, Menaggio, 1993 - Torna su

12Nel 1585 era Maestro di Cappella del Duomo di Milano, nel 1590 lavorava a Venezia, lo stesso anno fu Maestro di Cappella prima a Lodi poi a Bergamo e dal 1601 al 1608 a Crema. - Torna su

13ORAZIO SCALETTA, Affettuosi Affetti, Madrigali a sei voci[…] Venezia, Ricciardo Amadino,1604 - Torna su

14ORAZIO SCALETTA, Scala di Musica, molto necessaria per principianti, di Orazio Scaletta da Crema, […], Como, 1595. - Torna su

15L’atto notarile di fondazione della Cappella Musicale è datato 1646. I Duchi d’Alvito ebbero il diritto di nomina del maestro di Cappella della Cattedrale di Como, pur risiedendo a Napoli, sino all’estinzione della famiglia avvenuta agli inizi del 1800. - Torna su

16ROMEO DELLA BELLA , Il Seminario della Diocesi di Como e La Sua Biblioteca, Tesi di Laurea , Università Cattolica S. Cuore, Milano, anno accademico 1969/70: a partire dall’anno 1589 gli alunni “Stanno presenti alla Messa cantata ed al Vespero, Servendo all’altare et aggiutando a Cantare li Salmi nel miglior modo che sanno, per assuefarsi al canto ed alle cerimonie della chiesa”- Torna su

17LIVIO REZZANO, Canzonette di Livio Rezzano da Como, Libro Primo a tre voci. ovamente composte, et date in luce. In Milano, appresso Francesco et gli heredi di Simon Tini, 1587. Era segnalata, prima della guerra, l’esistenza della sola parte di Canto in Germania.- Torna su

18PIETRO PAOLO RAIMONDO, Libro de sonate diverse, […] 1601 manoscritto edito in copia anastatica a cura di OSCAR TAJETTI, A.M.I.S. Como, 1980 - Torna su

19manoscritto conservato nell’Archivio Musicale del Duomo di Como R-479 - Torna su

20manoscritto conservato nell’Archivio Musicale del Duomo di Como R-466 - Torna su

21GIROLAMO BORSIERI, Il supplimento della nobiltà di Milano […] Milano, Gio.Bastista Bindelli, 1619- Torna su

22VENOSTO LUCATI, La biblioteca Comunale di Como, Como s.d.- Torna su

23Puesij scherzuus del Antonio Maria Stampa inturnu al suranmm che ga sa dann aj abitant de certi paes del laach de Comm[…] 1867. Copia anastatica Libreria Andreoli Mandelli, Como, 1990 - Torna su